Rassegna Stampa Mons. Massimo Palombella Milano 2023?

Da qualche settimana è disponibile gratuitamente, sul sito e in formato PDF, l’ultimo numero di Psallite!, la rivista web che tratta di musica liturgica, che vede anche il prezioso contributo di Monsignor Massimo Palombella. L’argomento cuore di quest’ultimo numero è stato “Il direttore di coro liturgico”. 

Il direttore di un coro di musica sacra,su cui si concentra l’ultimo numero di Psallite!, è parte integrante della liturgia, insieme al celebrante, al coro e all’assemblea. Per di più, il direttore del coro non è previsto solo per dirigere i gruppi all’interno di cattedrali o santuari di spicco, ma è una figura che dovrebbe agire anche all’interno delle comunità parrocchiali. Infatti, il suo ruolo è quello di guidare tutti i partecipanti ad una partecipazione piena, completa e concreta al mistero celebrato, al fine di cogliere effettivamente la liturgia, che pone al centro il Cristo fatto uomo, sacrificato sulla croce, morto e risorto per redimere l’umanità. 

Nel numero di maggio, la Redazione di Psallite!, su cui è possibile reperire anche i contributi scritti da Monsignor Massimo Palombella, aveva dato vita un sondaggio, che aveva come argomento la figura del direttore di un coro liturgico e come questa figura venisse percepita – ricordiamo che sul link a Massimo Palombella Milano trovate anche i progetti, le puntate, i podcast e le dirette pubblicate sul sito del Sole24ore.

I risultati di questo sondaggio sono stati pubblicati su quest’ultimo numero di Psallite!, a cui sono giunti all’incirca 700 contributi nelle risposte. Approfondendo nel dettaglio i materiali pervenuti, è stato possibile rilevare come il direttore di un coro liturgico non sia uno che sa tutto. Al contrario, è emerso il ritratto di una figura che ha limiti, fragilità e debolezze, con esigenze di continua formazione. Tuttavia, il direttore di un coro liturgico offre volontariamente il suo servizio alla Chiesa, non attende niente in cambio e sa di donare “un ministero ecclesiale di fatto”. 

In più, quest’ultimo numero della rivista online Psallite! è stato arricchito dal contributo di alcuni esperti della materia, tra cui è possibile menzionare Monsignor Massimo Palombella, Marco Berrini, don Giuseppe Cito, Agostino Maria Greco e don Domenico Lando. Questi importanti contributi hanno approfondito quelle che sono le competenze di cui deve essere dotato un direttore di un coro liturgico, perché possa vivere in pienezza il suo servizio a favore della Chiesa. 

Infine, oltre ai risultati del sondaggio relativo alla percezione del direttore del coro liturgico, l’ultimo numero di Psallite!, che presenta anche il contributo costante di Monsignor Massimo Palombella, lancia un nuovo concorso. Quest’ultimo, denominato “Una Messa per il Sinodo”, invita a comporre quattro nuove proposte di canto che, sulla base dei testi di Michele Carretta, dovranno accompagnare l’ingresso, l’offertorio, la comunione e la conclusione del tempo del Sinodo, che la Chiesa sta vivendo.

Come vivono la giornata le voci bianche del Duomo di Milano, dirette da Monsignor Massimo Palombella

In Via Corsico 6, con veduta sui Navigli del centro di Milano, c’è la Scuola dei Fanciulli Cantori “Franchino Gaffurio”, che è la sede distaccata dell’Istituto Comprensivo “Thouar Gonzaga” . Diretta da Monsignor Massimo Palombella, questa scuola ospita i ragazzi di età compresa tra gli 8 e 13 anni, che cantano all’interno del Coro della Cappella Musicale del Duomo di Milano. La Cappella Musicale fu istituita nel 1402 e, oltre ad una formazione nel campo della musica, nel corso degli anni, ha permesso a molti ragazzi di accedere e ricevere una formazione ben strutturata e solida. Attualmente, il Duomo di Milano è l’unica cattedrale in Italia ad avere un suo coro. 

I componenti della Scuola dei Fanciulli Cantori “Franchino Gaffurio” sono tutti maschi. Gli alunni sono 39 e al compimento del tredicesimo anno di età finiscono il loro percorso nella Cappella Musicale del Duomo di Milano. Monsignor Massimo Palombella, spiegandone le motivazioni, ha affermato: “La voce dei maschi con la crescita assume ambrature diverse e scende di un’ottava, perdendo il registro acuto”. 

Ma la scuola dei Fanciulli Cantori “Franchino Gaffurio” non offre solo musica. Infatti, i suoi alunni frequentano anche tutte le altre materie previste all’interno di altri istituti, seppur la giornata inizia e si conclude con il canto. 

Monsignor Massimo Palombella segue passo passo i ragazzi, incoraggiandoli a dare il meglio: “Se cercate l’esecuzione su YouTube, non troverete nessun coro che esegue nel modo giusto questo passaggio: qui le voci devono quasi sparire. Riproviamo”.

L’ingresso all’interno della Scuola dei Fanciulli Cantori “Franchino Gaffurio”, diretta da Monsignor Massimo Palombella, avviene in quarta elementare, ma l’esordio nel coro si realizza solo l’anno successivo. Infatti, appena arrivati, i bambini sono sottoposti ad un addestramento alla tecnica del canto. Se, però, alcuni alunni mostrano subito una passione per il canto e ne hanno le doti, altri non mostrano una predisposizione, ma hanno grandi capacità. Per questo motivo, la preside del “Thouar Gonzaga”, Adriana Colloca, ha esortato le famiglie a portare i figli per fare almeno una prova in merito. Poi, ha illustrato la giornata – tipo dei ragazzi all’Interno della “Franchino Gaffurio” di Milano. 

I ragazzi vengono accompagnati da un pulmino, per poi essere riaccompagnati a casa alle 17.30. Alle classiche lezioni, si alternano la musica e i corsi anche di pianoforte ed organo, le prove nel giardino, dove ci sono anche degli ampi campi di calcio e basket. 

La preside ha evidenziato che si tratta di una “scuola pubblica e questo indirizzo propone una formazione d’eccellenza. I ragazzi fanno esperienze uniche: si pensi ai concerti e agli scambi culturali all’estero. Le classi hanno pochi alunni, che così sono seguiti bene” ma, allo stesso tempo, “è un corso di studi che presuppone un impegno e deve avere il sostegno della famiglia”.

A differenza degli altri istituti scolastici, ogni domenica, gli alunni della “Franchino Gaffurio” allietano la liturgia della messa del Duomo di Milano, forti della loro pratica settimanale con la musica. Infatti, il direttore della Scuola Gaffurio di Milano, Monsignor Massimo Palombella, ha affermato: “Questi ragazzi non studiano musica, la praticano settimanalmente, in un contesto semi-professionale”. In questo modo, ha continuato Palombella, “i ragazzi imparano un metodo di studio e di lavoro scientifico che gli sarà utile in qualsiasi strada prenderanno”. In più, ha spiegato sempre Monsignor Massimo Palombella, le lezioni di musica sono calibrate e strutturate, tali da essere dedicate anche ad un solo argomento. I ragazzi, poi, vengono educati ad affrontare qualsiasi criticità o imprevisto e si confrontano con materiali particolari, quali “fonti e manoscritti, anche di interpretazione critica, di pertinenza estetica, di Palestrina e di Mendelsshon”.

Gli alunni appaiono soddisfatti del percorso offerto dalla “Franchino Gaffurio” di Milano e, a fine esperienza, anche dispiaciuti di dover lasciare. A tal proposito, si è espresso Leonardo, alunno di terza media, giunto a fine corsa, che ha affermato: “Mi spiace dover lasciare la Gaffurio. Qui ho fatto un’esperienza unica. Coi compagni siamo amici, tutti molto simili, con alcuni della vecchia scuola mi sento ancora”. Evidenziando come l’emozione più grande per lui sia la messa, perché si canta per i fedeli e, in quel caso, “ci devi mettere impegno per migliorare sempre”, Leonardo ha svelato di avere anche un’altra passione, che è il calcio. Passione che coltiva anche all’interno della scuola.

Anche Giorgio, 12 anni, ha mostrato nostalgia per la fine di questo percorso e per aver dovuto salutare i compagni. Ma, con grande sincerità, ha anche rivelato cosa non gli piace della “Franchino Gaffurio”. “La mensa”, ha affermato Giorgio, rivelando come ami “i piatti di mamma e nonna”. Al contrario, ha evidenziato il ragazzo, “mi emoziona molto cantare. A Natale è stato meraviglioso, anche se bisogna avere pazienza, perché le prove sono numerose, ma dopo le prove c’è un risultato bellissimo”. Anche lui, appassionato di calcio, si dice, comunque, “bravo al pc, sono uno smanettone”.

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