La produzione del Documento di Valutazione dei Rischi è uno degli obblighi a carico dell’azienda, ma è anche un vantaggio per l’impresa. Ecco perché.
Il Documento di Valutazione dei Rischi, spesso definito semplicemente come DVR, è un documento che deve essere necessariamente prodotto da imprese operanti nei settori più disparati, sulla base di quanto stabilito dall’art. 17 D.Lgs. 81/08.
La Sicurezza sul Lavoro, in Italia, è un settore giuridicamente piuttosto vasto: al fine di scongiurare il rischio di incidenti sul lavoro, e ovviamente anche per tutelare i consumatori e qualsiasi altra persona che può essere coinvolta più o meno direttamente nei processi aziendali, sono stati istituiti diversi obblighi, tra cui vi è appunto la produzione del Documento di Valutazione dei Rischi.
Il Documento di Valutazione dei Rischi è un elaborato in cui l’azienda specifica quali sono le potenziali criticità più rilevanti che possono riguardare i propri processi produttivi, e ovviamente allo stesso tempo vengono esposte le adeguate contromisure finalizzate all’eventualità che non si verifichi alcun tipo di problema.
Il documento in questione, dunque, non è un qualcosa di standardizzato, al contrario si tratta di un elaborato unico che riguarda il modo specifico e peculiare la singola attività; anche nell’ambito del medesimo settore operativo, dunque, i DVR possono risultare profondamente diversi l’uno dall’altro.
La legge stabilisce che la produzione del Documento di Valutazione dei Rischi è obbligatoria per tutte le imprese composte da uno o più soci, o comunque per tutte quelle aziende che hanno dei lavoratori dipendenti contrattualizzati tramite qualsiasi tipologia di inquadramento.
La necessità di redigere il Documento di Valutazione dei Rischi riguarda dunque imprese interessate da qualsiasi livello di rischio, allo stesso tempo non viene fatta distinzione alcuna tra imprese private e pubbliche.
Nel momento in cui un’azienda viene fondata ed avviata, i relativi titolari hanno 3 mesi di tempo per produrre il DVR; nel caso in cui, in occasione di un controllo da parte dell’ASL, un’azienda dovesse risultare sprovvista di questa documentazione, la stessa andrebbe certamente incontro a delle sanzioni.
Il fatto che la produzione del Documento di Valutazione dei Rischi sia obbligatorio rende assolutamente fondamentale quest’operazione per le imprese, allo stesso tempo tuttavia realizzare questo documento costituisce un vantaggio per i titolari dell’impresa.
Realizzando un Documento di Valutazione dei Rischi, infatti, un imprenditore ha modo di sviluppare un quadro estremamente nitido circa le potenziali criticità che possono riguardare la sua azienda e i suoi processi produttivi, allo stesso tempo si ha occasione di fare il punto sulle più corrette contromisure da intraprendere nelle fasi più critiche, o comunque nel caso in cui dovesse manifestarsi una qualche problematica.
Obiettivamente può non essere semplice redigere un Documento di Valutazione dei Rischi, trattandosi di un elaborato molto tecnico e che va realizzato “su misura” per ogni singola impresa, tuttavia questo non rappresenta un problema: gli imprenditori chiamati a compiere tale operazione per la propria attività, infatti, possono tranquillamente avvalersi della consulenza di professionisti esterni specializzati.
Sono diversi i punti principali su cui si articola il Documento di Valutazione dei Rischi, a cominciare dai dati relativi all’azienda e dalla generale descrizione del ciclo produttivo, degli ambienti di lavoro, dell’organigramma, degli impianti e delle sostanze impiegate per i processi produttivi.
Punti particolarmente importanti del DVR, i quali possono essere considerati il vero “fulcro” del documento, sono quelli in cui l’azienda evidenzia le principali criticità che possono riguardare i suoi processi di produzione, e in cui vengono specificate delle contromisure mirate per scongiurare rischi di rilievo.
A completare il Documento di Valutazione dei Rischi vi sono inoltre le misure di prevenzione e protezione, i vari programmi di formazione e informazione dei lavoratori, i piani di revisione periodica del documento, il metodo di coinvolgimento delle varie figure aziendali, ovvero ad esempio del responsabile S.P.P., del medico competente, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Affinché il documento sia completo, inoltre, devono essere presenti alcuni allegati, come ad esempio quelli relativi a indagini ambientali, oppure schede tecniche relative ai macchinari adoperati.
Nel caso in cui i titolari dell’azienda si siano affidati a dei professionisti esterni per la produzione del documento, inoltre, gli stessi devono essere menzionati nei relativi contenuti.